mostra : UNO SGUARDO NON SOLITO

La fotografia è il modo in cui guardo, indago, fermo e talvolta vivo ciò che mi circonda.
Questa mostra è un percorso su alcune visioni fotografiche apparentemente slegate tra di loro, ma profondamente identitarie per il mio essere, sia persona che fotografo.
Quattro mondi, quattro frammenti, e, confido, quattro domande alla ricerca di altrettante risposte.
LANZAROTE
Lanzarote è un viaggio fatto qualche anno fa che è diventata un simbolo personale.
La bellezza dell’isola è la grandezza della forza della natura che qui è manifesta nella sua espressione primaria.
Quest’isola si mostra come lava che crea un territorio apparentemente inospitale e con assenza di vita: la realtà è che la lava si presenta sia ferma nello stato originario solidificato, che trasformato in materiale da costruzione e infine generatore di vita vegetale straordinaria.
La cromia dell’isola è una sequenza di colori: il nero lava è in costante dialogo con l’azzurro del cielo, in mezzo il bianco dei manufatti e il verde e il colore delle piante.
La caratteristica dell’isola è la tenacia della vita in quest’ambiente apparentemente inospitale, ma che nella difficoltà prende forza e regala stupore.

FERRARA

Ferrara è il luogo in cui vivere: città straordinaria, che si mostra nella sua bellezza e nella sua apparenza ma che necessità curiosità per essere compresa appieno.
Rimanere in superficie, in un percorrerla disattento, non la svela.
Viverla con curiosità significa indagarla e farla propria, comprenderla entrandoci in confidenza, ascoltarla e farsi ascoltare nelle emozioni da vivere.
Ferrara è cinta di mura, è piena di simboli, disegnata tra i muri dei palazzi, poi, compresa apre i luoghi più intimi, quelli conviviali e privati.
RITRATTO è INCONTRO
Il ritratto è innanzitutto un incontro tra due persone e quindi due storie, due modi di essere, due visioni dell’essere e del rappresentare.
Questo incontro diventa, in certi casi, un confronto pieno, che lascia segni.
L’incontro in fotografia deve mettere in discussione il proprio modo di essere, e di apparire: mettere al centro il punto di contatto tra i due, quello che resta e quello che muta in quel momento.
Rischiare deve essere la molla per arrivare ad un risultato che emozioni.
La bellezza del risultato deve stare nelle domande e nelle emozioni che i risultati suscitano, la bellezza è un mezzo per arrivare a muovere qualcosa dentro, una scintilla che scappa su materiale infiammabile.
Dare reciprocamente qualcosa negli scatti, scoprirsi e ritrovarsi, sorprendersi più propriamente.
Il ritratto è dare qualcosa all’altro, nel momento dello scatto, ma anche nel momento della visione per chi lo guarda.
IL SEGNO ROSSO
Il ritratto può essere anche un nudo, nella più totale normalità di ciò che significa essere sè stessi con indosso il proprio primo vestito: la pelle.
La società riempie di altro ciò che può essere anche solo essere sè stessi.
L’evoluzione culturale dovrebbe portare ad avere strumenti collettivi e personali capaci di non trasfigurare ciò che resta semplicemente un ritratto.
La pelle è nostra, di ognuno, e racconta molto spesso ciò che siamo e ciò che abbiamo vissuto, prima ancora di apparire sotto una luce pruriginosa che è data dagli occhi della società, la stessa società che al contempo, molto spesso ricerca ciò che osteggia.
Un segno rosso appositamente lasciato su ciò che troppo spesso si vuole guardare e mistificare al tempo stesso, segno su ciò che non dovremmo percepire come qualcosa da additare ma semplicemente come parte di una persona, della sua pelle e anche del suo vivere.
Il rosso vive da sempre il ruolo di passione e di attenzione, di pericolo, per questo la pennellata copre, ma al tempo stesso invita a guardare proprio dove la società dice che non si dovrebbe.
GIACOMO BRINI – BIOGRAFIA

Giacomo Brini, curioso dal 1977, fotografo da quando avevo 17 anni, architetto, fotografo professionista da 14 anni. Fondatore e direttore artistico del Riaperture Photo Festival Ferrara. riaperture.com

Ho iniziato a fotografare per passione e l’ho trasformato nella mia professione.

Mi occupo di servizi professionali, insegnamento e progetti di ricerca personali indagando tematiche umane e tematiche architettoniche.
L’interesse verso l’architettura determina un’attenzione per la composizione fotografica che tiene sempre in considerazione la relazione che intercorre tra spazio e oggetto, con un occhio di riguardo al legame che unisce le molteplici identità di luoghi e persone.
Amo il contatto umano e provo a farlo emergere creando una relazione paritaria di dare-avere tra me e chi decide di farsi ritrarre.
L’ottica è quella di mettersi entrambi nelle mani dell’altro. La volontà è quella di raccontare un’evidenza e, allo stesso tempo, scoprire gli sguardi, i gesti, le azioni e le emozioni, che le persone compiono davanti all’obiettivo, in modo consapevole e in modo involontario.
Il ritratto è lo strumento che uso per evidenziare una relazione tra fotografo-soggetto ritratto-spazio.

Tengo corsi di fotografia, privati, presso circoli, e nelle scuole da oltre 15 anni.

Ho al mio attivo diverse mostre personali e collettive e sono stato pubblicato su diverse testate giornalistiche, cartacee e online.

indirizzo VIA GARIBALDI 93 - 44121 - FERRARA - ITALY Date da a E-mail: giacomo.brini@gmail.com Website: www.giacomobrini.it Facebook: giacomobriniphotography
Prenota online
Miglior tariffa nel periodo
Ultime camere disponibili
Soggiorno minimo richiesto
Children age: